Testi d'Uso
⇨ Informare: la Cronaca Sportiva

testo - pag.1

 

Italia-Germania 4-3

di Gianni Brera
Il Giorno, 18 giugno 1970

Italia: Albertosi; Burgnich, Facchetti; Bertini, Rosato (dal 1' del p.t. suppl. Poletti ), Cera; Domenghini, Mazzola (dal 46' Rivera), Boninsegna, De Sisti, Riva.

Germania Ovest: Maier; Vogts, Patzke ( Held dal 65' ); Schnellinger, Schultz, Beckenbauer; Grabowoski, Overath, Seeler, Müller, Löhr (Libuda dal 51' ).

Arbitro: Yamasaki ( Messico )

Marcatori: Boninsegna all'8' del p.t.; Schnellinger al 45' del s.t.; Müller al 4' del p.t.suppl.; Burgnich all' 8' del p.t.suppl.; Riva al 14' del p.t. suppl.; Müller al 5' del s.t. suppl.; Rivera al 6' del s.t. suppl.

"Il vero calcio rientra nell'epica... la corsa, i salti, i tiri, i voli della palla secondo geometria o labile o costante..."
Non fossi sfinito per l'emozione, le troppe note prese e poi svolte in frenesia, le seriazioni statistiche e le molte cartelle dettate quasi in trance, giuro candidamente che attaccherei questo pezzo secondo ritmi e le iperboli di un autentico epinicio. Oppure mi affiderei subito al ditirambo, che è più mosso di schemi, più astruso, più matto, dunque più idoneo a esprimere sentimenti, gesti atletici, fatti e misfatti della partita di semifinale giocata all' Azteca dalle nazionali d'Italia e di Germania.

Un giorno dovrò pur tentare. Il vero calcio rientra nell'epica: la sonorità dell'esametro classico si ritrova intatta nel novenario italiano, i cui accenti si prestano ad esaltare la corsa, i salti, i tiri, i voli della palla secondo geometria e labile o costante...Trattandosi di un tentativo nuovissimo, non dovrei neanche temere di passare per presuntuoso. "Se tutti dovessero fare quello che sanno", ha sentenziato Petrolini, "nulla o quasi verrebbe fatto su questa terra".

È vero. Prima di costruire il ponte di Brooklyn, l'architetto che lo progetta non è affatto sicuro di esserne capace. Io stesso, disponendomi a cantare una partita di calcio, non saprei di poterne cavare qualcosa di valido. Però la tentazione è grande: ed io rinuncio adesso perché sono stremato, non perché non senta granire dentro la voglia di poetare. Italia-Germania è giusto di quelle partite che si ha pudore di considerare criticamente. La tecnica e la tattica sono astrazioni crudeli.

Il gioco vi si svolge secondo meno vigili istinti. Il cuore pompa sangue ossigenato dai polmoni con sofferenze atroci. La fatica si accumula nei muscoli male irrorati. La squadra, a stento nata attraverso la applicazione assidua di molti, si disperde letteralmente. Campeggia su diversi toni l'individuo grande o fasullo, coraggioso o perfido, leale o carogna, lucido o intronato. Se assisti con sufficiente freddezza, annoti secondo coscienza. Non ti lasci trasportare, non credi ai facili sentimenti, non credi al cuore (anche se romba nelle orecchie e salta in gola). Ho sempre in mente di aver cercato invano di capire come siano andate realmente le cose nella finale mondiale 1934. Nessun cronista italiano aveva visto: tutti avevano unicamente sentito.

Ora mi terrorizza l'idea che qualcuno debba scorrere un giorno questo articolo senza capire né poco né punto come si sia svolta la memorabile semifinale Italia-Germania dei mondiali 1970. Retorica ne ho fatta solo a rovescio, giustificando la mia umana impotenza a poetare. Ho dato un'idea di quanto avrebbe meritato lo spettacolo dal punto di vista sentimentale? Bene, non intendo abbandonarmi a iperboli di sorta.

Fuori dunque le cifre: e vediamo di interpretarle secondo onestà critica e competenza. Soffoco i miei sentimenti di tifoso con fredda determinazione. Parliamo allora di calcio, non di bubbole isteroidi. I bravi messicani sono impazziti a vedere italiani e tedeschi incornarsi con tanto furore. Adesso fanno i loro ditirambi. Pensano di apporre una lapide all'Azteca. Sarei curioso di leggere: e magari di veder fallire in altri la voglia di poetare ore rotundo.

I nostri ospiti hanno gaiamente bruciato adrenalina ad ogni sconquasso, e Dio sa quanti ne siano stati perpetrati in campo. Ma domenica c'è Italia-Brasile, e sarà, garantito, anche peggio. Basterà una lapide un po' più grande per ricordare tutto. Non anticipiamo, please. In finale sono due "equipos bicampeones": dunque è sicuro (a meno di eventi imponderabili ) che la Coppa Rimet avrà finalmente un padrone definitivo. Questo conta!

La squadra azzurra, benchè gloriosissima finalista, non va troppo lodata per ora. Guardiamola freddamente. L' Italia è finalista, con il Brasile, della Coppa Rimet: questo può bastare alla nostra gioia di tifosi, anche se sul partitone di ieri, che ci ha portato a battere i tedeschi, è meglio ragionare, di modo che non si gonfino equivoci pericolosi. La prima doverosa constatazione è questa: gli italiani si sono battuti, quasi tutti, con slancio virile, molto ammirevole e, in certo modo, sorprendente. È difficile non dirsi fieri di questi guaglioni, dopo quanto si è visto e sofferto.

(...)

I tedeschi meritano l'onore delle armi. Hanno sbagliato meno di noi ma il loro prolungato errore tattico è stato fondamentale. Noi ne abbiamo commesse più di Ravetta, famoso scavezzacollo lombardo. Ci è andata bene. Siamo stati anche bravi a tentare sempre, dopo il grazioso regalo fatto a Burgnich (2-2). L' idea di impiegare i dioscuri Mazzola e Rivera è stata un po' meno allegra che nell'amichevole con il Messico. Effettivamente Rivera va tolto dalla difesa. Io non ce l'ho affatto con il biondo e gentile Rivera, maledetti: io non posso vedere il calcio a rovescio: sono pagato per fare questo mestiere. Vi siete accorti o no del disastro che Rivera ha propiziato nel secondo tempo?

Tutto all'aria, tutto sconnesso. Se non vedete e amate, almeno rispettate chi vede, e proprio perché vede si raccomanda che Rivera sia punta o mezza punta, non centrocampista, mai! Da punta è andato benissimo, sia nell'amichevole con il messico, sia con gli stessi tedeschi, sebbene di palle ne abbia lavorate assai poche. I sentimentali, immagino, avranno cantato sonori peana per tutti. Preferisco attenermi alla realtà non senza ringraziare i tedeschi per la loro cieca dabbenaggine tattica e l'arbitro Yamasaki per la sua vigile comprensione...

Ora siamo in finale, e si può vincere. Ma bisogna condurre veramente la squadra, non guardarla atterriti dalla panchina. Valcareggi e Mandelli, guidati da Franchi (ma sì) hanno molta fortuna: Napoleone gradiva moltissimo i generali fortunati. Sono graditi anche da noi, benché siamo tifosi e non imperatori. Però la fortuna - alla lunga - meritata. Mercoledì è stata meritata, onestamente: e fortuna è stata anche quella di non vincere 1-0 in 90' rubando la partita da pitocchi, dopo la rabbiosa e squassante offensiva tedesca.

Il 4-3, a pensarci, legittima tutto: anche le nostre fondate ambizioni a vincere definitivamente la rimet. Ma se commettiamo gli sfondoni di mercoledì con il fiero e disinvolto Brasile, poco poco ne prendiamo de goleada. Attenti, allora. Da domani studiamo la partita, ci ragioniamo su e vediamo com è possibile farla nostra, se davvero sarà possibile.

 

(prof. Pisani)


lessico - pag.1

p.t: abbreviazione per "primo tempo"

suppl.: abbreviazione per "supplementare"

Germania Ovest: nel 1970 la Germania è ancora divisa in due stati: Repubblica federale di Germania, Ovest; Repubblica Democratica Tedesca, Est.

s.t.: abbreviazione per "secondo tempo"

epica: leggenda, storia di eroi e imprese memorabili

note: appunti presi dai giornalisti durante la partita

seriazioni statistiche: enumerazioni statistiche su partite, giocatori e altro

trance: stato di estasi, astrazione dalla realtà

iperboli: figura retorica dell'esagerazione

epinicio: componimento lirico greco finalizzato a celebrare la vittoria degli atleti ginnici

ditirambo: forma metrica di lirica corale

esametro: verso dell'epica omerica e virgiliana

novenario: verso di nove sillabe

granire: maturare

retorica: sovrabbondanza di espressioni

bubbole isteroidi: frottole isteriche

ore rotundo: latinismo, a "bocca aperta"

adrenalina: ormone che aumenta la pressione e fa crescere la capacità di lavoro dei muscoli

equipos bicampeones: squadre che hanno vinto due vole la coppa del mondo

Coppa Rimet: coppa messa a disposizione di chi avesse vinto per tre volte i campionati del mondo

guaglioni: ragazzi nel dialetto napoletano

dioscuri: divinità greche

ha propiziato: ha reso possibile

peana: canto di guerra e di vittoria

pitocchi: persone dappoco, senza mezzi

de goleada: numero elevato di goal

(prof. Pisani)


guida - pag.1

L'attività si pone i seguenti obiettivi:

  • capacità di leggere un articolo di cronaca sportiva e analizzarne le tecniche narrative
  • capacità di leggere un'immagine
  • capacità di scrivere un testo che contenga alcuni degli aspetti tematici e stilistici presenti nell' articolo proposto.
  1. L'attività si apre con la lettura dell'articolo di Giovanni Brera, uno dei più significativi giornalisti sportivi, che dagli anni '50 del secolo scorso dà vita ad uno stile innovativo e moderno basato su una feconda vena letteraria e
    narrativa. L'evento raccontato è la partita Italia-Germania che ha segnato non solo la storia del calcio ma ha contribuito anche  al successo del cronista lombardo (tanto da meritarsi il titolo di "poeta prestato al calcio") che per raccontare quella gara ha scelto il ditirambo, un canto corale di matrice greca. Si sollecitano gli studenti con domande del tipo: -Vi rispecchiate nello stile linguistico del giornalista? (Attività di elicitazione)
  2. Si procede con l'analisi del lessico impiegato nell'articolo, prestando particolare attenzione ai neologismi introdotti da Brera per la prima volta e tutt'oggi impiegati in ambito sportivo e non solo, con domande del tipo: -Quali vocaboli non conoscete e sono per voi estranei? Cosa sono i neologismi? Elenca tutti quelli presenti nel testo e cercane degli altri inventati dal giornalista.
    Lo stile di Brera si distingue perchè unico, vivo ed estremamente personale. Egli mescola costrutti classici a espressioni popolari, citazioni in latino e in dialetto e termini derivanti da altri alfabeti. Individuale.
    Altra caratteristica di Brera è coniare soprannomi per tanti personaggi dello sport. Ricercali anche con l'aiuto dei tuoi genitori, se sono stati appassionati di calcio, e riportane quelli più significativi.
  3. Si conclude l'attività con le espansioni, ovvero ulteriori spunti di lavoro da proporre in classe:
  • Nell'articolo di Brera sono presenti diversi termini ed espressioni linguistiche che richiamano la sfera semantica di una battaglia o di un evento drammatico. Cercali e prova ad esprimere il significato sotteso. Esistono ragioni storiche dietro questo fenomeno? ( Essendo il calcio un veicolo per arrivare alle masse già negli anni '30, in pieno regime fascista, si configura come linguaggio dalla natura militaresca per evidenti ragioni propagandistiche).
  • Anche se le tecniche narrative per scrivere un articolo sportivo hanno subito una profonda trasformazione nel corso degli anni è possibile riscontrare un minimo comune denominatore? Cerca un articolo sportivo recente che commenti una partita di calcio e rispondi alle seguenti domande:- Quali differenze riesci ad individuare tra le due tecniche narrative? Quali sono i punti di incontro? Quale dei due articoli, secondo te, è più convincente sul piano della comunicazione con il lettore? Perchè?

(prof. Pisani)


teoria - pag.1

 SCOPO
 (immagine di Paolo Samarelli)vignetta sportiva
  • suscitare emozioni, entusiasmare, facendo partecipare il lettore dal vivo ad un evento (nel caso di telecronaca o radiocronaca) o di farglielo rivivere (in caso di cronaca sui quotidiani)
  • informare i lettori
 CARATTERISTICHE
 

L'articolo di cronaca sportiva non è un'arida enumerazione di fatti ma può essere personalizzato con scelte stilistiche molto particolari:

  • impiego di un lessico specifico, aggettivi, verbi, sostantivi, neologismi scelti con grande cura e attenzione:
    1. termini tecnici derivanti dalla lingua inglese: match, corner, pressing, ecc...
    2. termini creativi che suscitano meraviglia o emozioni: fantasmagorico, fenomenale, grintoso, ecc...
    3. scelta di vocaboli, verbi locuzioni creati al momento: perforare la rete, imbeccare il compagno, ecc...
    4. termini legati alla scienza e alla tecnica: area, triangolazione, catalizzatore, ecc...
    5. termini legati al mondo cinematografico: debutto, monologo, regia
    6. presenza di latinismi e grecismi: tandem, seniores, ecc..
    7. uso di parole accoppiate, parole frasi, unità lessicali superiori: peso-forma, campagna-acquisti, uomo-chiave, ecc...
  • uso di frasi brevi per lo più nominali (cioè senza verbi) finalizzati a creare un ritmo di lettura rapido in grado di far visualizzare le immagini registrate dal gioco
  • scrittura in terza persona in quanto resoconto; in altri casi però sono presenti personalizzazioni da parte dei giornalisti che esprimono proprie opinioni in merito ai fatti descritti
  • l'apertura presenta sempre la scheda della partita: formazioni con giocatori e allenatori, arbitro, indicazione dei goal segnati e degli eventi di maggiore importanza (espulsioni di giocatori, ammonizioni, rigori sbagliati, ecc…)

(prof. Pisani)


esercizi - pag.1

Esercizio n. 1 (Individuazione)

Nell'articolo di Brera sono presenti diversi termini ed espressioni linguistiche che richiamano la sfera semantica di una battaglia o di un evento drammatico. Cercali e prova ad esprimere il significato sotteso.

(prof. Pisani)


esercizi - pag.2

Esercizio n. 2 (Produzione)

Dopo aver analizzato le tecniche narrative per elaborare un articolo di cronaca sportiva, scrivi un breve articolo descrivendo un'impresa del tuo campione preferito

(prof. Pisani)


esercizi - pag.3

Esercizio n. 3 (Lessico)

Diversi sono i modi di dire legati al mondo del calcio. Sai spiegare il significato di questi di seguito riportati?

  1. Salvataggio in corner/in calcio d'angolo
  2. Fare un autogol
  3. Scendere in campo
  4. Entrare a gamba tesa
  5. Prendere in contropiede

Riporta altri esempi se ne conosci.

(prof. Pisani)

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